La mela del cambiamento

Recentemente sono stata un paio di giorni in Trentino Alto Adige, giusto il tempo per uscire dal caos della città e fare qualche bella passeggiata per ri-bilanciare corpo e mente. Il clima di quest’anno mi ha regalato una giornata perfetta per addentrarmi nei meleti pronti alla raccolta: distese di tutti i colori, con le montagne sullo sfondo ed un cielo terso e dipinto di blu. Ho provato a fare quella che la mindfulness chiama “meditazione camminata”, vale a dire camminare senza fretta, respirando profondamente e con regolarità, per concentrarsi su ogni singolo passo cercando di percepire i piedi che poggiano singolarmente sul terreno e l’energia che da esso viene trasmessa al corpo. L’ideale sarebbe farla da scalzi, ma anche con le scarpe da ginnastica si ottengono buoni risultati: talmente buoni che, osservando le mele, mi è tornato alla mente un episodio della mia vita – che la vita me l’ha cambiata.

Ero all’ultimo anno di liceo e si affacciava all’orizzonte la scelta della facoltà universitaria da intraprendere. La mia indecisione era comune a tutti gli studenti con i miei stessi interessi: Biotecnologie Mediche (facoltà all’epoca molto recente), Biologia o Medicina. La prima più “futuristica”, la seconda più “classica”, la terza più “chissà” – almeno per me. Seguendo le presentazioni dei corsi in quel periodo ho avuto l’enorme piacere e fortuna di incontrare un professore, che ho stimato sin da subito e che sarebbe poi diventato un paio di anni dopo il mio docente di Biologia Molecolare. Pur non sapendo cosa frullasse nella mia testa di liceale, durante la sua presentazione il professore centrò subito il punto. “Avete dubbi sulla scelta da fare? Indovino… Biologia, Biotecnologie Mediche o Medicina? Pensate alle mele. Pensate di avere in mano una mela gialla, che ad un certo punto diventa un pò rossa. Cosa decidete di fare? Provare a farla diventare verde? Capire perché è diventata rossa? O volete farla ritornare gialla?” Silenzio in aula. Dopo un minuto durante il quale il professore si guardava intorno sogghignando mentre noi ci sforzavamo di materializzare quella mela nelle nostre mani è arrivata la spiegazione. “Se pensate di farla diventare verde, avete una mente ‘tecnologica’ e forse siete più portati alle biotecnologie. Se volete capire perché è diventata rossa, siete forse più interessati a capire il funzionamento della vita e dunque la biologia. Se invece volete farla tornare gialla, è possibile che siate più propensi a far tornare le cose come stanno e – fuor di metafora – a curare le persone: dunque alla medicina”. Forse sembra un ragionamento infantile ed un pò banale, eppure con me ha funzionato. Nonostante in cuor mio avessi già quasi deciso di iscrivermi a Biologia, in quell’aula avevo scelto di capire perché la famosa mela fosse diventata rossa: esempio riuscito  dunque – anche se confesso che in questo momento forse vorrei anche capire come farla tornare gialla, ma nella vita non si sa mai!

Cosa c’entra una mela cangiante con l’alimentazione e le abitudini quotidiane? Quale può essere il nesso di questa storia con la nutrizione e con lo stile di vita? Il cambiamento. Nella maggior parte dei casi chi decide di affrontare un percorso di consulenza nutrizionale ha precedentemente preso coscienza del fatto che serve un cambiamento nelle proprie abitudini, che si riflette per forza anche sullo stile di vita. E nella vita per cambiare ci vuole disponibilità, fiducia in se stessi ma anche nel metodo che viene proposto, costanza, apertura mentale e molta leggerezza. Mai prendersi troppo sul serio. Sui social compare spesso la vignetta di un pesce rosso che salta da una boccia all’altra, con la frase “Se vuoi qualcosa che non hai mai avuto, devi essere disposto a fare qualcosa che non hai mai fatto”. Ed è proprio così, è necessario imitare un pò quel pesce rosso. Nella vita capitano situazioni di ogni tipo – ed in ogni ambito – che necessitano da parte nostra di cambiamenti o adattamenti, talvolta salti nel vuoto come si dice in gergo. Nel momento in cui si decide di provare a cambiare credo sia importante valutare i pro e i contro della scelta da intraprendere con gli elementi che si hanno a disposizione in quel momento, senza fare voli pindarici sul futuro o ruminare pensieri ricorrenti sul passato. Lo scrittore tedesco Eckhart Tolle ha scritto un libro che si intitola “Il potere di adesso” (The power of now in originale) centrando in pieno il concetto: troppo spesso viviamo (e prendiamo decisioni) basandoci sul passato e facendo romanzi sul futuro, ma essere “presenti nel presente” può essere molto più di aiuto. Anche quando si decide di cambiare il proprio stile di vita, per migliorarlo. Possono esserci giornate che non girano, metodi che non funzionano, empatie che non scattano. Come suggerisce anche la filosofia buddista, è di grande aiuto accettare le circostanze che ci troviamo a vivere affrontandole nel modo migliore possibile – senza addossarci sensi di colpa o di inadeguatezza. Essere e comportarsi da “umani” è normale, chi prova ad essere una “macchina” non riesce quasi mai a resistere a lungo. Soprattutto, non credere in quello che si fa e nel cambiamento che si decide di intraprendere è il modo migliore per fallire. Spazio dunque ai tentativi, ai fallimenti ed ai traguardi, ricordandoci sempre di non essere troppo esigenti con noi stessi e che è meglio un obiettivo più piccolo a breve termine rispetto ad un risultato più eclatante che potrebbe non arrivare mai.

Un pensiero riguardo “La mela del cambiamento

  1. Articolo interessante!Condivido appieno il modo con cui suggerisci di agire…Penso che la nostra forma mentis ,caratterizzata dalla logica del “tutto e subito”,debba essere un po’ rimodellata così da poter veramente vivere fino in fondo la nostra vita.Sarebbe bello leggere questi articoli con i nostri figli , in modo da mugliorarsi insieme ogni giorno!Grazie dottoressa un abbraccio…Il suo talento ricco di semplicità mi appassiona sempre…Annalisa

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