My Marathon 2019: samurai senza spada

Sabato 7 Aprile 2019 si è svolta la XIX edizione della Maratona di Milano. La maratona è un evento sempre unico ed emozionante, anche se non si corre – soprattutto per un runner. E’ la distanza regina, 42.195 km di pure emozioni arricchite da mesi di allenamento durante i quali non esistono (o non dovrebbero esistere) orari, climi, scuse. Anche quest’anno la mia allenatrice ed amica Julia Jones ha coordinato il progetto My Marathon: un programma di allenamento a misura di donna da lei ideato assieme a RCS Sport / RCS Active team, che accompagna al traguardo tutte le iscritte che completano gli allenamenti (personalizzati).

Agli inizi del mese di Febbraio Julia mi ha chiesto di parlare di alimentazione e sport alle donne di My Marathon 2019. Ho così scoperto che esisteva anche un gruppo Facebook nel quale erano inseriti man mano suggerimenti e spunti di riflessione e dove le iscritte, al di là della propria tabella di allenamento personalizzata, potevano confrontarsi. Qualche giorno prima del mio intervento abbiamo chiesto alle ragazze di raccontarci la loro colazione, perché è proprio dalla colazione che partono i primi segnali buoni e salutari per il nostro corpo – soprattutto negli sportivi (per un approfondimento sul timing dei pasti clicca qui). L’intuizione non poteva essere più giusta: siamo partite affrontando i concetti fondamentali e più importanti relativi all’alimentazione dello sportivo e, analizzando le loro colazioni (una per una, radunate in una diapositiva dedicata), abbiamo sfatato tanti miti comuni rispondendo a svariate domande ed evidenziando nuovi spunti e suggerimenti. Dal giorno successivo nel gruppo hanno cominciato a fioccare foto di colazioni strepitose: bilanciate, pulite e colorate! E’ bastato davvero poco: una spiegazione molto semplice fatta online ma raccolta dall’interesse di persone concentrate e con un obiettivo specifico a breve termine (la maratona). Donne che si sono messe in gioco e hanno fatto gruppo: alcune già maratonete ma con la voglia di riprovarci, altre alla prima esperienza su questa distanza così “importante”. Donne che ho imparato a conoscere in questi mesi (alcune personalmente) e che, come me quando preparo una maratona, hanno ritagliato e ricucito i tempi delle loro giornate attorno alla preparazione atletica. Donne che sono riuscite a cogliere quelle pillole di nutrizione facendole loro ed imparando ad applicarle, con gradualità, al loro stile di vita.

My marathon afternoon

Donne che mi vengono subito in mente quando a volte mi sento dire che non c’è tempo per fare la spesa con attenzione; non c’è tempo per preparare una colazione decente; non c’è tempo per fare attività fisica; quando sento pronunciare le parole “non ce la faccio”; quando mi sento raccontare che è complicato cambiare stile di vita; che siccome in pochi giorni e settimane non ci sono stati risultati allora non c’è più la motivazione per andare avanti in un programma. Donne che mi vengono subito in mente quando penso alla dedizione necessaria per raggiungere un obiettivo, piccolo o grande; quando penso che, nella vita sportiva e non, ci sono situazioni in cui riusciamo a farcela da soli e circostanze in cui invece abbiamo bisogno di compagni di avventura che, se per caso ci viene in mente di cedere, ci sostengano gridandoci “ce la fai!” e magari standoci davanti a dare il giusto passo; quando penso che la maratona è in fondo, come tanti dicono, una splendida metafora della vita – e che quando hai un obiettivo importante devi fare tutto quello che puoi fare tu per raggiungerlo. Certe cose possono essere programmate, altre no. Ma ad un traguardo si arriva sempre, ogni tanto è quello che vogliamo ed ogni tanto no – sta a noi cogliere il senso della medaglia che conquisteremo alla fine… perché comunque vada, avremo imparato qualcosa di noi. Nella maratona, nella vita, cambiando le nostre abitudini o semplicemente imparando a nutrire bene il nostro corpo.

Quindi grazie a queste “samurai senza spada” – come le ha descritte proprio una di loro – che mi hanno fatta emozionare e mi hanno entusiasmata, nelle quali mi sono molto riconosciuta e che, con le loro gambe e le loro teste, hanno tagliato quel traguardo per il quale hanno tanto lavorato. E grazie anche a Julia che mi ha permesso di poter essere lì con loro il giorno della gara e di poterle seguire da lontano nei mesi di preparazione.

If you want to run, run a mile. If you want to experience a different life, run a marathon.
(E. Zatopek)

My Marathon morning

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